SEL -
SERVE UN SALTO DI QUALITA’
Mentre nell’anno 2011, i cittadini Italiani
hanno dovuto sopportare ben tre manovre di “lacrime e sangue” fatte dal governo
Berlusconi, portando l’Italia sull’orlo del baratro, quale sono le riforme
fatte dal governo Monti per salvare l’Italia?
- Il quadro legislativo sul mercato del lavoro è stato completamente mutato , non solo non esiste più il lavoro fisso, ma chi lavora può essere licenziato a piacimento dei datori di lavoro senza alcuna possibilità di reintegro in azienda;
- Le persone anziane hanno perso il diritto ad andare in pensione dopo 40 anni di lavoro, hanno perso il diritto del calcolo in base alla retribuzione percepita, con l’allungamento dell’età pensionabile fino a 70 anni e l’abbassamento dell’entità della pensione; i giovani che andranno in pensione 70 anni se hanno avuto la fortuna di lavorare tutta la vita, prenderanno una pensione di “fame” pari al 40% della retribuzione;
- Hanno introdotto una tassa IMU e messo nuove tasse sulla benzina con ricadute negative su tutti i prodotti;
- Attualmente è in atto una nuova “riforma” fatta 26 miliardi di tagli alla spesa pubblica, con taglio della sanità e del sociale a danno dei cittadini a partire da quelli più poveri , con la prospettiva di avere anche più tasse da pagare alzando di 2 punti l’iva dal luglio 2013;
- L’attuale ministro dell’economia, Grilli, sta preparando anche un’altra manovra da 20 miliardi l’anno, fatta di privatizzazioni dei beni comuni e svendite ai privati di pezzi dello Stato Italiano;
- Non è stato stanziato un solo euro ne effettuato alcun piano per la crescita occupazionale qualificata;
- Il governo conferma invece l’acquisto di 90 caccia bombardieri, alla modica cifra di 10 miliardi di euro;
- Il governo conferma inoltre la volontà di non far pagare la patrimoniale a quel 10% di italiani ricchi che detengono il 50% di tutta la ricchezza esistente in Italia.
A fronte di questi atti di governo, lo slogan
che prevale all’interno delle forze politiche che lo sostengono è questo:
“occorre sostenere il governo Monti per non fare la fine della Grecia”…
Ma
allora dobbiamo domandarci :
la
Grecia non è stata ridotta sul lastrico proprio perché sono state intraprese
atti di governo e riforme identiche a quelli che sta prendendo oggi il governo
di Monti?
Siamo
in recessione , ma come è possibile ipotizzare
un rilancio del mercato interno con acquisto di merci e prospettiva di crescita
dell’economia del Paese ,se la maggioranza delle persone non hanno nemmeno più soldi per fare
la spesa dei generi alimentari?
Se è vero, come credo, che siamo di fronte ad una crisi che oltre ad
essere economica e sociale e anche crisi di democrazia, la continuità delle
politiche adottate dal governo Monti anche dopo le prossime elezioni rappresentano veramente ciò che serve all’Italia? O invece
la continuità di dette politiche significherebbe il consolidamento degli
interessi dei poteri delle banche e
della finanza?
A
fronte della situazione sopra descritta, credo che serva una rottura nel modo
di pensare ed agire di chi a sinistra vuole si candida per il governo del
Paese. E’ necessario rovesciare l’Europa delle banche, invece oggi assistiamo
ad un governo che è socialmente il più a destra della storia repubblicana ed ad
un’opposizione quasi inesistente, con una
passività anche del sindacato e dei lavoratori.
Non
meno spiazzante è stata l’alleanza privilegiata di SEL con il Partito
Democratico, con l’esclusione delle altre forze di sinistra , movimenti e
associazioni… senza peraltro predisporre in modo preventivo un programma di
governo unitario. Per questo si avverte
sin da subito la necessità di un nuovo salto di qualità sulle questione dei programmi e sulle alleanze.
Non é
possibile accettare alleanze con chi
propone nel proprio programma politiche economiche, sociali, civili, in
continuità con il governo Monti;
Occorre
aprire un confronto programmatico anche con le altre forze politiche, sociali,
sociali, con i movimenti presenti nella realtà Italiana;
E’
necessario coinvolgere tutta la comunità del partito, a partire dai territori ,
nelle scelte programmatiche e nelle alleanze;
Umberto
Franchi – SEL Circolo “sviluppo e Lavoro”
Lucca
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