Carlo Loccarini


Cerchiamo di riimparare a nuotare

Il documento,che condivido,è un lucido grido d'allarme e,nello stesso tempo,la manifestazione della  testarda voglia di tantissime/i ,viste le numerose adesioni,di rilanciare SEL e il suo progetto originario. Mi limito,allora,a formulare alcune proposte nell'ambito della convinzione assoluta che la sinistra potrà affermarsi solo se riuscirà a creare nel Paese un'atmosfera di partecipazione,di dibattito,di discussione,di confronto e,infine,di convinta condivisione di analisi e di proposte. Non lo si è fatto fino ad oggi e il rischio di affogare è concreto. Riimparare a nuotare è decisivo ed irrimandabile. L'occasione può essere l'appuntamento delle primarie che vedo come il possibile atto fondativo di un nuovo centrosinistra di governo. Sono belle le fasi fondative,scrivevamo in una lettera a Bersani sul nostro sito (www.sezionelasinistra.net),perchè  danno l'idea di un qualcosa in movimento,che vuol crescere e maturare. Penso a primarie di coalizione diverse da tutte le altre. Diverse perchè non c'è un candidato da investire in modo plebiscitario (Bersani dovrà impegnarsi a fondo a differenza di quanto successe a Prodi e Veltroni). C'è,quindi,lo spazio per mettere in campo(concretamente definite e precisate in tutti gli aspetti della loro possibile realizzazione pratica) le nostre proposte,i  nostri programmi,il nostro disegno del mondo che vogliamo. Facciamolo aprendo cantieri,riaprendo fabbriche di Nichi,coinvolgendo tanti,forze politiche,sociali, movimenti,semplici cittadini,in un appassionato dibattito che sappia risvegliare voglia di esserci e di contare. Le primarie non saranno,dice Bersani,un congresso del PD,potrebbero essere un congresso sui generis di SEL,nel corpo vivo di un Paese disorientato e che soffre. Il tempo stringe,bisogna farlo subito.  Cercare Casini è solo un espediente tattico di cortissimo respiro. Un rapporto con l'UDC troverebbe pochi consensi tra gli stessi elettori del PD. Altra considerazione può essere quella che i problemi di un mondo e di un'economia globalizzati non possono essere affrontati in un solo Paese. Fondamentale è il ruolo politico dell'Europa. Se così è,si deve dare vita a nuove organizzazioni politiche e sindacali,nuovi partiti e sindacati che a livello europeo abbiano la forza di contrastare lo strapotere selvaggio del mondo capitalistico e di imporre nuove vie di sviluppo nel segno dei bisogni e dei desideri degli uomini e delle donne, nella loro vita e nel loro ambiente. Un nuovo partito socialista europeo e,perchè no,ancora più ampio (chi non ricorda il governo mondiale di Enrico Berlinguer?).Buon lavoro a tutti.

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