Il documento,che condivido,è un lucido grido
d'allarme e,nello stesso tempo,la manifestazione della testarda voglia di tantissime/i ,viste le
numerose adesioni,di rilanciare SEL e il suo progetto originario. Mi
limito,allora,a formulare alcune proposte nell'ambito della convinzione
assoluta che la sinistra potrà affermarsi solo se riuscirà a creare nel Paese
un'atmosfera di partecipazione,di dibattito,di discussione,di confronto
e,infine,di convinta condivisione di analisi e di proposte. Non lo si è fatto
fino ad oggi e il rischio di affogare è concreto. Riimparare a nuotare è
decisivo ed irrimandabile. L'occasione può essere l'appuntamento delle primarie
che vedo come il possibile atto fondativo di un nuovo centrosinistra di
governo. Sono belle le fasi fondative,scrivevamo in una lettera a Bersani sul
nostro sito (www.sezionelasinistra.net),perchè
danno l'idea di un qualcosa in movimento,che vuol crescere e maturare.
Penso a primarie di coalizione diverse da tutte le altre. Diverse perchè non
c'è un candidato da investire in modo plebiscitario (Bersani dovrà impegnarsi a
fondo a differenza di quanto successe a Prodi e Veltroni). C'è,quindi,lo spazio
per mettere in campo(concretamente
definite e precisate in tutti gli aspetti della loro possibile realizzazione pratica) le nostre
proposte,i nostri programmi,il nostro
disegno del mondo che vogliamo. Facciamolo aprendo cantieri,riaprendo fabbriche
di Nichi,coinvolgendo tanti,forze politiche,sociali, movimenti,semplici
cittadini,in un appassionato dibattito che sappia risvegliare voglia di esserci
e di contare. Le primarie non saranno,dice Bersani,un congresso del
PD,potrebbero essere un congresso sui generis di SEL,nel corpo vivo di un Paese
disorientato e che soffre. Il tempo stringe,bisogna farlo subito. Cercare Casini è solo un espediente tattico
di cortissimo respiro. Un rapporto con l'UDC troverebbe pochi consensi tra gli
stessi elettori del PD. Altra considerazione può essere quella che i problemi
di un mondo e di un'economia globalizzati non possono essere affrontati in un
solo Paese. Fondamentale è il ruolo politico dell'Europa. Se così è,si deve
dare vita a nuove organizzazioni politiche e sindacali,nuovi partiti e
sindacati che a livello europeo abbiano la forza di contrastare lo strapotere
selvaggio del mondo capitalistico e di imporre nuove vie di sviluppo nel segno
dei bisogni e dei desideri degli uomini e delle donne, nella loro vita e nel
loro ambiente. Un nuovo partito socialista europeo e,perchè no,ancora più ampio
(chi non ricorda il governo mondiale di Enrico Berlinguer?).Buon lavoro a
tutti.
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