Noi della LdSL, a conclusione del convegno che abbiamo tenuto
a Livorno il 5-8 scorso sulla scadenza politica degli stati generali lanciati
da Nichi Vendola e approvati dall’ assemblea nazionale di SEL del 27-05-12,
riteniamo in primo luogo che tale appuntamento debba essere concretizzato al
più presto, nella forma di Stati Generali del futuro della sinistra, con ciò
intendendosi non tanto un’ iniziativa scaturente da accordi tra “stati
maggiori” di partiti, ma piuttosto un indispensabile momento politico in cui
sia data voce essenzialmente al popolo di tutta la sinistra.
L’ obiettivo non può che essere quello di verificare i caratteri identitari della nuova
sinistra, a partire dal superamento dell’idea delle cosiddette due sinistre e
che sia sinistra di popolo, consapevole e sensibile anzitutto alle condizioni
di vita sempre più precarie che riguardano la maggioranza dei cittadini ed a
cui il governo dei tecnici non è stato in grado di fornire una risposta
soddisfacente, essendosi limitato a gravarli di sacrifici.
Siamo coscienti che una siffatta impostazione
pone immediatamente il problema della natura stessa del più rilevante partito
del centrosinistra, il PD.
D’ altra parte siamo convinti che questo
partito, che pure deve sciogliere dei nodi, debba necessariamente essere un
importante interlocutore di tale
appuntamento, tanto più in un contesto di intese politiche che preludono ad un’
alleanza elettorale sull’asse preferenziale PD-SEL e nella quale appare
acquisito un ampio raccordo comprensivo di parte significativa della FED e anche dallo stesso PSI . Gli Stati Generali della
sinistra non devono escludere a priori nessuna forza o movimento di sinistra,
che voglia partecipare ad una proposta di governo del paese e non confinarsi in
una testimonianza o sterile protesta
Riteniamo peraltro, per lo stesso successo del
percorso intrapreso, che sia indispensabile andare ad una verifica popolare
anche delle intese sin qui intercorse, avendo il coraggio di sfidare le
consuete logiche della politica politicante, ribadendo la validità del progetto
di una vasta Sinistra organizzata, per l'inequivocabile alternativa
all'egemonia della finanza globale.
Noi vogliamo, come indicato nello stesso
documento di SEL del 27-05 scorso, che la politica ritorni ad essere un bene
comune, a disposizione di tutti quelli che vogliano contribuire con il loro
personale e disinteressato impegno al cambiamento.>
Orbene, nel richiamare i contenuti
programmatici di un altro documento di SEL “ E’ ora di cambiare”, ci sembra
fondamentale che venga anzitutto chiarito
in quale coerente contenitore tali contenuti possano inquadrarsi e in
quale famiglia politica europea collocarsi.
Tale famiglia non può che essere quella del
Socialismo europeo, che abbiamo il compito di stimolare, soprattutto con l’
affermarsi delle politiche di Hollande come riferimento per molti, perché
definisca con chiarezza un modello economico alternativo a quello di stampo
monetarista, formulando un adeguato programma di governo nel senso contrario,
cooperativistico, solidaristico, ecologista e basato sul principio di sviluppo
sostenibile, che parta dalla indicazione di voler modificare in tal senso gli
attuali Trattati di segno mercantilista e di totale predominio di organismi non
eletti democraticamente.
Si tratta di contrapporvi in alternativa
l’Europa dei popoli, politica e fede ralista
Il tempo d’ altronde stringe, anche le
Elezioni europee sono oramai alle porte.
Il secondo carattere identitario deve essere
quello di rimettere al centro il valore del lavoro, il suo peso costituzionale,
la dimensione costitutiva del patto di cittadinanza e le alleanze sociali che
esso implica tra tutti coloro che vivono del proprio lavoro.
Il terzo carattere identitario, in presenza
della realizzazione del disegno di destra
che ha sostituito l'impianto economico e le finalità sociali dell'economia
previste dalla Costituzione italiana con quelle liberiste della imperante
globalizzazione governata da multinazionali e istituti finanziari
sovranazionali non può che essere un forte richiamo ai principi costituzionali.
Porre al centro del “profilo identitario”
della sinistra italiana il legame alla famiglia del Socialismo europeo, il
Lavoro e la Costituzione italiana, diventa fondamentale per un realistico progetto di alternativa.
Pertanto riteniamo che gli Stati Generali
annunciati ci devono essere, anche in quanto necessari per determinare lo
spostamento a sinistra dell’asse programmatico di qualunque accordo si
ritenesse di confermare con il PD.
Nel nostro Paese in ogni caso una sinistra
seriamente in cerca d’identità deve prendere coscienza, che non c’è sinistra
senza una critica dell’ordine economico e sociale esistente e senza la volontà
e la capacità di proporre un modello economico alternativo, peraltro già
previsto nella parte economica della Costituzione, e con valori dominanti
diversi da quelli del mercato e del profitto ad ogni costo: altrimenti sarà
sempre sconfitta dovesse anche vincere le elezioni.
Su queste basi, e non su richiami puramente
nominalistici al passato, chiamiamo le associazioni e i circoli socialisti
impegnati per un’ alternativa politica e culturale al sistema esistente, a dare
unitariamente il proprio contributo affinché gli Stati Generali del futuro
della sinistra ci siano, dichiarandosi disponibili a partecipare alla loro
progettazione e organizzazione e affinché vengano qualificati da un progetto di
trasformazione sociale e di governo, certo all’ altezza delle sfide dei nostri
tempi ma soprattutto dei bisogni
concreti che salgono dalla gente.
Chiediamo pertanto ampia adesione a questo
appello, in primo luogo ai partecipanti del convegno, ma anche a quanti altri
circoli e associazioni nazionali e territoriali condividano i contenuti di tale
nostro appello.
Livorno, 24 agosto 2012
LEGA DEI SOCIALISTI DI LIVORNO
CIRCOLO "Guido Calogero-Aldo
Capitini" GENOVA
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